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Lo zucchero: il dolce killer

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Pubblicato da Ben di bio in alimentazione · 6 Marzo 2019
Tags: zucchero
LO ZUCCHERO: IL DOLCE KILLER
Dannoso e tossico come fumo e alcool
Può sembrare un titolo eccessivo o provocatorio, ma invece è proprio così. Che lo zucchero non fosse un alimento sanissimo lo si sapeva, ma adesso anche la scienza ne ufficializza la sua pericolosità: un recente articolo realizzato dai ricercatori dell’Università della California e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature afferma che gli effetti dello zucchero, se consumato nelle attuali quantità, possono essere paragonabili in termini di danni all’organismo a quelli dell’alcool e del fumo.
Secondo i ricercatori lo zucchero è uno dei principali responsabili dei 35 milioni di morti l'anno per malattie come il diabete o problemi cardiocircolatori, ma lo considerano strettamente collegato anche a sindromi metaboliche, ipertensione e danni al fegato. Gli studi epidemiologici hanno dato risultati convincenti soprattutto sulla correlazione tra consumo di zuccheri e sviluppo del cancro cancro al seno. Altri studi addebitano allo zucchero l’indebolimento delle ossa e deficit della memoria, senza parlare dei già noti danni provocati ai denti.
Naturalmente, come spesso accade, anche in questo caso a fare la differenza sono soprattutto le quantità. In media ne consumiamo 24 kg pro-capite all’anno: due chili al mese! Mentre l’OMS consiglia non più di 25 grammi di zuccheri semplici al giorno. Un cucchiaino di zucchero corrisponde a 5 g, ma il vero problema è celato in tantissimi prodotti che lo contengono (bevande, biscotti, dolciumi ecc). Una lattina di Coca Cola da 250 ml, ad esempio, contiene ben 27 grammi di zucchero: sono circa 9 cucchiaini di polvere bianca! Evidentemente gli interessi in gioco sono altissimi.

Un’altra cosa che tutti trascurano è che lo zucchero semplice è già presente nel pane bianco (quindi in tutti i prodotti con farine raffinate, cioè tipo 0 e 00) e in tutti i cereali raffinati. Per fortuna in commercio si trovano anche prodotti integrali e senza zuccheri aggiunti.

L’ennesimo valido motivo per lasciare il più possibile da parte questo alimento si ricollega infatti alla sua produzione.  Per essere così bianco, lo zucchero subisce numerosi trattamenti: viene depurato con latte di calcio, trattato chimicamente con CO2 e con acido solforoso, filtrato e decolorato con carbone animale, trattato poi con coloranti.  

Non soltanto il classico zucchero bianco, ma anche i dolcificanti artificiali possono risultare dannosi per la salute. Utilizzare dolcificanti sintetici come aspartame, saccarina e sucralosio non è una buona soluzione per evitare problemi di glicemia e soprappeso. Secondo gli esperti i dolcificanti artificiali alterano il normale metabolismo, innalzano la glicemia e in alcuni casi, in base agli esperimenti effettuati, conducono a sviluppare una condizione di pre-diabete.
Sembra quindi opportuno valutare le alternative naturali a questa sorta di droga alimentare che ci permettano di rendere la nostra vita un po’ “più dolce”, senza necessariamente compromettere la nostra salute e l’ambiente.
In prima linea c'è lo zucchero di canna, ma in tutta onestà va evidenziato il fatto che chimicamente, tra zucchero bianco e zucchero di canna, non c’è alcuna differenza: la molecola è esattamente la stessa, ovvero il saccarosio. Utilizzando, però lo zucchero di canna integrale (si riconosce dal colore scuro e dalla consistenza farinosa), si evitano i dannosi trattamenti per renderlo cristallizzato e bianco. Inoltre, mentre lo zucchero bianco contiene solo saccarosio, quello di canna integrale contiene alcuni residui di melassa e quindi, anche se in piccole quantità, sali e vitamine.
La prima vera alternativa è costituita dal miele (solo se grezzo e biologico), che costituisce un perfetto energetico naturale. Non è però indicato per la preparazione di dolci in quanto la cottura trasforma il suo gusto dolce in leggermente amaro.
Sono facilmente reperibili anche lo sciroppo d'acero (adatto anche alla preparazione dei dolci), oppure, il malto d'orzo, lo sciroppo di riso o lo sciroppo di mais (che si ottengono dalla germinazione dei cereali), la stevia (una piantina con un potere dolcificante superiore allo zucchero, completamente priva di effetti collaterali che si può anche coltivare come piantina sul balcone e una volta essiccata tritarla e usarla al posto dello zucchero), lo sciroppo di mele (ricchissimo di vitamine e sali minerali e molto digeribile), il succo d'agave (linfa della pianta d'agave ricchissimo di sali minerali ed oligominerali); il succo d'uva (anche se in realtà ha un sapore molto caratteristico che non risulta essere apprezzato in ogni situazione).  
Roberto Defez, ricercatore all’Istituto di genetica e biofisica al Cnr di Napoli, recentemente ha indicato in alcuni suoi interventi nei media nazionali le regole per diminuire il consumo di zucchero. Riassumiamo le principali.
• Ricercare cibi meno dolci. Seve un grandissimo impegno culturale, perché tutto sta andando nella direzione opposta. Un esempio? La scomparsa dei mandarini in favore delle clementine: non è solo legato ai semi, la clementina è più dolce; oppure, l’aceto balsamico sta sostituendo sempre più l’aceto di vino.
• Rimuovere le macchinette di bevande zuccherate. Soprattutto nelle scuole. Bisogna allenare le nuove generazioni perché questo impiego massiccio di zucchero ha una serie di effetti anche ormonali, sgradevoli e pericolosi. Una volta il fumo era tollerato e lo stesso l’alcol, adesso i divieti e le limitazioni sono dati invece per scontati. È necessario quindi cominciare una complessa battaglia culturale.
• Aiutare le famiglie a limitarne il consumo a casa. Per fare questo occorre promuovere una campagna informativa fortissima e una pubblicità alternativa. La gente è totalmente impreparata e pensa che di zucchero e sale, si possa disporre in maniera indiscriminata.
• Chiedere all’industria di fare il primo passo. A volte le aziende generano nuovi desideri, è vero, ma prima di intervenire sull’industria occorre fare una battaglia culturale, innescare un messaggio sanitario che porti le persone a voler cambiare abitudini. A quel punto forse l’industria seguirà automaticamente gli indirizzi del mercato.

In conclusione: riduciamo l'uso di zucchero e se proprio non ne possiamo fare a meno sostituiamolo con dolcificanti naturali. Educhiamo il nostro palato a quantitativi ridotti di dolcificanti, evitiamo soprattutto le bevande e gli alimenti super zuccherati. Scegliamo marche che propongono prodotti senza zuccheri aggiunti (ma controllate che non ci siano quelli artificiali!), nei dolci fatti in casa proviamo a sostituire lo zucchero con della frutta o con quantitativi minimi di dolcificanti naturali.
Insomma riappropriamoci degli ingredienti di base nella loro integrità e decidiamo personalmente come spendere la nostra dose di dolcezza giornaliera. Corpo e Ambiente ci ringrazieranno.



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© 2020 Ben di Bio - P. Iva/CF: 14240811001
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