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Frutta e verdura si’, ma solo di stagione

Ben di Bio
Pubblicato da Ben di bio in alimentazione · 11 Novembre 2018
Tags: fruttaverdura
Ormai nei supermercati è possibile trovare qualsiasi genere di frutta o di verdura in qualunque giorno dell’anno. Il consumatore tipo, quello pigro, si ritrova a mettere nel carrello zucchine e peperoni in pieno inverno, melograni d’estate, fragole in autunno. La domanda crescente ha determinato una risposta continua, tanto da eliminare l’elemento incognito della stagionalità pur di soddisfare le richieste del cliente. Questa consuetudine ha, però, diverse conseguenze.
Tutti sanno che consumare tanta frutta e verdura fa bene, ma non basta: bisogna farlo in modo corretto scegliendo prodotti di stagione, che possiedono vitamine e nutrienti al massimo della loro potenzialità.
Potremmo definire la stagionalità come il periodo in cui il frutto, o la verdura, cresce e viene raccolto dalla terra, in cui i suoi principi nutritivi sono al massimo e in cui il sapore è qualitativamente migliore. Fuori stagione, invece, gli ortaggi vengono coltivati nelle serre con luce artificiale, vengono raccolti spesso acerbi e conservati nelle celle frigorifere. Il fatto di non maturare sulle piante senza il sole evidentemente li rende poveri di nutrienti.
Madre Natura ci offre ciò che ci necessita al momento giusto. In inverno per esempio, ci sono gli agrumi, ricchi di vitamina C, o i cavoli, importantissimi per le difese immunitarie. La primavera, invece, è la stagione del risveglio, in cui è necessario depurarsi. Ecco allora che gli orti abbondano di carciofi e diverse specie di insalate amare, che disintossicano e hanno effetti diuretici. Con l’arrivo dell’estate, e quindi di caldo e sole, La Natura risponde alla necessità di assumere più liquidi con tutta una varietà di frutti e verdure poveri di calorie e ricchi di acqua, ma anche di sostanze antiossidanti come i carotenoidi, fondamentali per proteggere la pelle e l’organismo dall’esposizione solare. Infine, con l’autunno e l’abbassarsi delle temperature, aumentando il dispendio energetico dell’organismo, troviamo frutti e verdure con più proteine, più zuccheri e più calorie come i cachi, le pere, le castagne, e le zucche. In questa stagione matura anche la frutta secca (mandorle, noci, nocciole), ricca di vitamine e minerali preziosi per i mesi invernali a venire.
Il concetto di stagionalità si è un po’ perso, da quando non si ha più la conoscenza dei cicli della terra, quella conoscenza che era dei contadini, che i nostri nonni avevano ben presente. Smettere di comprare frutta e verdura dai contadini, o in un orto, ha determinato per forza di cose smettere di avere a che fare, con chi con la terra e i suoi tempi aveva un contatto quotidiano.
Fondamentalmente esistono almeno 4 buoni motivi per preferire frutta e verdura di stagione:
1) Il gusto ed il sapore. I prodotti di stagione sono molto più buoni e profumati degli stessi prodotti mangiati nei mesi “sbagliati”. Scegliere prodotti freschi secondo una loro maturazione naturale permette di poterne gustare il vero sapore.
2) La salute. Perché le verdure di stagione non hanno bisogno di “trucchi” per crescere, soprattutto se la scelta ricade nei prodotti da agricoltura biologica. Anche quelli non bio, tuttavia, se di stagione richiedono una quantità nettamente inferiore di prodotti chimici per eliminare i parassiti. Le piante che vengono “costrette” a crescere in periodi diversi dalla loro normale stagione, infatti, risultano indebolite e sono più facilmente preda di insetti indesiderati.
In aggiunta, cambiare i cibi in tavola secondo le stagioni vuol dire diversificare sempre l’apporto di vitamine, sali minerali e altri nutrienti di cui l’organismo ha bisogno.
3) Il prezzo. La frutta e la verdura di stagione non ha bisogno di serre e di energia aggiuntiva per crescere e maturare, gli basta quella del sole. Non ha costi di conservazione nelle celle frigorifere e scegliendo prodotti a km zero, vengono abbattuti anche i costi di trasporto.
4) Il rispetto della terra e della natura. Il costo ambientale del “fuori stagione” è elevatissimo: serre illuminate e riscaldate, utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, conservazione nelle celle frigorifere, costi di trasporto. Mettendo a tavola la frutta di stagione rispettando i cicli naturali della terra si evitano tutti questi costi. Perché allora mangiare i peperoni a dicembre e le arance a luglio?
Oggi, anche grazie a molte campagne di sensibilizzazione, da SlowFood (e il suo motto buono, pulito e giusto) al mercato in crescita del km 0 e del biologico, sembra che la storia stia cambiando. I consumatori sono un po’ più attenti (mai abbastanza) a cosa comprano e alla qualità del prodotto. L’equilibrio, però, sta anche nel concedersi alcune eccezioni: la banana, ad esempio, è un frutto utilissimo alla nostra salute, ricco di potassio, fibre speciali, triptofano (una sostanza che il nostro corpo converte in serotonina) e vitamina A. Lo stesso avocado, ricco di antiossidanti e vitamine è un vero toccasana per la nostra salute.
Altro aspetto da evidenziare è che l’Italia, come sappiamo, è un paese davvero particolare, lungo e stretto, quindi non è tutto schematico come si può pensare o come viene riportato nei calendari dell’ortofrutta. Non c’è un angolo che sia uguale all’altro, una regione che abbia lo stesso clima dell’altra. Sviluppandosi in lungo, attraversa diverse fasce climatiche, da quella più rigida delle regioni del Nord a quella torrida della Sicilia e delle sue isolette, dando luogo a scenari diversi, ma anche a prodotti diversi; che poi è il motivo per cui la cucina italiana è così buona e ricca. Non esiste cucina al mondo ricca di tanti piatti diversi come quella italiana, proprio per merito del clima e della forma del nostro paese. Insomma, non è pensabile dire che in tutta Italia i prodotti seguano la stessa stagionalità: le fragole del Piemonte avranno certamente un ciclo di vita differente rispetto alle fragole della Basilicata, magari inizieranno a comparire più tardi, e perdureranno per più tempo.
In conclusione: “siamo ciò che mangiamo” non è solo un modo di dire. Dobbiamo porre più attenzione alla scelta dei cibi, iniziando proprio con la consapevolezza che seguire i ritmi naturali del cibo e della terra significa rispettare l’ambiente e le esigenze nutrizionali del nostro organismo, esponendoci a un livello di salute più alto e ad un benessere psicofisico totale.



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© 2020 Ben di Bio - P. Iva/CF: 14240811001
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